(c) South Tyrol Museum of Archaeology

Tutte le piante e alcune tecniche utilizzate da Ötzi

La nostra Archeoweek 2020

Dopo il successo del 2019, anche quest’anno nel periodo estivo il Museo Archeologico dell’Alto Adige ha organizzato una settimana dedicata ai bambini. Grazie alle tante attività all’aria aperta svolte nel rispetto delle distanze necessarie, nonostante il Coronavirus i piccoli partecipanti non hanno dovuto rinunciare a questa bella iniziativa per gli appassionati di archeologia. Nell’arco di 5 giorni, i 14 bambini iscritti di età compresa tra gli 8 e i 12 anni hanno imparato a riconoscere le piante e di conseguenza le materie prime servite per realizzare l’equipaggiamento di Ötzi. Utilizzando le rispettive tecniche è stato possibile riprodurre alcuni oggetti come il contenitore in corteccia di betulla e intrecci in fibra di tiglio. I bambini si sono resi conto che accendere un fuoco non è così facile, così come non è facile ottenere, mediante cottura, la pece di betulla, ossia la colla dell’età della pietra: un’arte che a volte può non riuscire anche agli archeotecnici più esperti ;-).

Team di supporto: Giuliana Plotegher, Paola Claut, Nico Aldegani e Alessandro Potì.

Ringraziamo Castel Mareccio e montessori.coop per la gentile accoglienza.

 

Galleria fotografica:

  1. I bambini familiarizzano con le principali piante di cui è fatto l’equipaggiamento di Ötzi: betulla, nocciolo, acero, tiglio e molte altre. Foglie e fiori sono stati raccolti in un diario botanico e utilizzati per decorare uno zaino di stoffa.
  2. Sul Colle, sopra Bolzano, i due team hanno cercato vecchi tronchi di betulla da scortecciare. Ad accompagnarli c’era anche la gerla di Ötzi realizzata con rami di nocciolo e assicelle in legno di larice.
  3. I pezzi di corteccia più grandi possono essere cuciti insieme per ricavare contenitori come quello di Ötzi, con il quale egli trasportava – avvolti in foglie di acero – pezzetti di brace per poter accendere un fuoco più rapidamente la volta successiva.
  4. Da pezzettini più piccoli di corteccia di betulla i bambini hanno imparato a produrre pece di betulla, la colla dell’età della Pietra. La corteccia viene tagliata finemente e fatta cuocere a lungo in assenza d’aria. Per compiere questa operazione, durante l’Archeoweek è stato utilizzato un contenitore di argilla, anch’esso cotto sul fuoco. Non sappiamo come Ötzi abbia prodotto il catrame di betulla con cui ha fissato alla parte in legno ad esempio la lama della sua ascia, quella del pugnale e le punte di freccia. Però sappiamo che lo utilizzava.
  5. Innanzitutto bisogna imparare ad accendere un fuoco, cosa per niente facile: si può usare un trapano ad archetto per far girare velocemente un bastoncino di legno su un pezzo di legno piatto finché non comincia a fumare e a bruciare. Oppure, con selce e pirite, si possono produrre scintille che vengono catturate da un fungo d’esca (un fungo arboreo). Con molta pazienza, e soffiandoci sopra con prudenza, il frammento di pirite incandescente diventa fuoco.
  6. Gli intrecci di erbe e di fibra di tiglio sono considerati la “plastica dell’età della pietra” perché con essi si può creare quasi ogni forma e si possono realizzare utili oggetti di uso quotidiano. Il graticcio d’erbe che Ötzi aveva con sé era costituito da un intreccio del genere. Egli poteva utilizzarlo come stuoia e anche come parapioggia. Di fibra di tiglio intrecciata è fatto anche il fodero del suo pugnale. Durante l’Archeoweek questa tecnica è stata utilizzata per creare su telaio delle belle cinture intrecciate e braccialetti di cordoncino.
  7. Nico Aldegani ha mostrato anche altre tecniche di caccia dell’età della pietra, come quella del bastone da lancio.
  8. E tra un’attività e l’altra: molto movimento e giochi all’aria aperta!

Foto: (c) Museo Archeologico dell’Alto Adige

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